lunes, 24 de diciembre de 2012

trenta

ti aggiri intorno ai trent'anni
cercando uno spiraglio di luce.
l'indipendenza di cui ti avevano parlato
non è ancora arrivata
la casa è sempre quella dei tuoi
la cameretta con la carta da parati
come quando eri bambino.
non ti hanno lasciato crescere
como speravi
la stessa impotenza e le speranze
cadute una dopo l'altra
insieme alle persone che se ne sono
andate via.
la macchina prestata
i soldi contati
le vacanze elemosinate
i bicchieri bevuti d'un sorso
pensando di stare bene.
a trent'anni e poco più
non ti stupisci di niente
pensi però che hai toccato pochi corpi
e ogni notte sogni sempre meno.
a trent'anni ti vedevi nel fiore della vita
una più piena, avventurosa
forse meno sterile e provinciale.
trent'anni gridati sottovoce
passati ad aspettare.
trent'anni di vita immaginata
che non somiglia a questa.



Un giorno

A Natale si torna bambini:
scartiamo i regali sotto l'albero
riscaldati dal fuoco del camino.
Si aspetta con ansia,
a Natale,
che arrivi qualche lieta sorpresa
a disegnare un sorriso
sulle nostre labbra pesanti.
A Natale abbiamo il cuore leggero
le tasche sempre vuote
le mani aperte, tese verso l'altro.
Ci si aspetta un gesto d'affetto
a Natale,
anche da chi il resto dell'anno
ci importa meno.
A Natale ci illudiamo di essere più buoni,
il giorno dopo rimangono solo gli avanzi.