sábado, 19 de diciembre de 2009

Punti


Non sei qui
ora,
sei lì con la tua fantasia.
Non sei tu
a leggermi le favole
mentre chiudo gli occhi,
tu sei lì
affacciato alla finestra,
sei lì che
sali le scale in fretta
per tornare da lei
che profuma di verde
e bolle di sapone.
Non sei tu
questo,
tu sei lì che
scrivi parole malpensate
e premi i tasti
senza pensare
che lei è lì
con te.
Tu non sei qui,
non sei tu
questo,
questa sono io
che leggo parole senza accenti
e pochi punti
per lasciare in sospeso
ma troppi per finire
una frase.
Achtung baby!
La storia è fatta
di punti che non
riusciamo
a cancellare.

lunes, 23 de noviembre de 2009

Vecchio


L'hai fatto di nuovo
nonostante gli anni passati
a dirti di no.
L'hai fatto
per non ricordare il giorno dopo
e credere che non è stato vero.
Intanto hai smesso
di scrivere perché pensi
che le parole non bastano
e i fatti parlano da sé.
E intanto non parli
con nessuno
e vai sempre di corsa
come un ladruncolo
e con te usi parole non tue
e fai poco per gli altri.
Intanto l'hai fatto di nuovo
senza parlare,
con quattro frasi secche
come le tue gambe
e ora vuoi solo serrare le labbra
affondare la testa nei libri
e dormire senza sognare.

Vecchie storie per cuori malformati
dalla solitudine e dagli scarichi della città.





domingo, 8 de noviembre de 2009

Nero


Quello che senti
è nero senza sfumature
e i colori accesi sono
lontani come i suoi abbracci.
È nero il cielo
e le tue idee non sono più blu
e le ore passate da solo
diventano nere
senza le sue labbra rosa.
È nera la stanza in cui dormi
nere le lenzuola fredde
che non avvolgono più
la sua pelle arrossata
dalle tue mani.
Quello che vedi
è nero come l'inchiostro
sui fogli che le hai scritto
e le notizie che arrivano
dall'altra parte del mare.
Neri i capelli che
hai smesso di toccare
e le vacanze senza lei.
Quello che è rimasto
è sbiadito
come i te quiero
sulla porta di casa
e le calze ai piedi del letto.
Quello che è nero
è il futuro che immagini
pensando al passato
e i pensieri che stringi
dentro di te.





sábado, 31 de octubre de 2009

Rosso





Mi hai strappato
lacrime che non sapevo
di avere
e te le sei messe in tasca
insieme alle chiavi
di una casa
in cui non potrò entrare.
Mi hai detto mille cioè
e ancora non ci vedi chiaro
mentre io continuo a vagare
tra i miei perché.
Tu non mi vedrai più
con gli occhi rossi
e i capelli spettinati
e le mie foto resteranno lì
nascoste
insieme alle altre
che non guardi mai.
Le tue mi culleranno
nelle giornate spente
al di là delle montagne
con le foglie di menta
e i libri che non ti restituirò.

Ho gli occhi rossi
e pochi liquidi
dentro di me.


sábado, 24 de octubre de 2009

Dopotutto


È tornato il sole
ad asciugare il bagnato
e illuminare le vetrine
mentre passeggi
per i soliti viali.
La musica nelle orecchie
è sempre la stessa,
l'odore caldo dell'incenso
e l'aglio che sfrigge in cucina
ti seguono
e si mischiano alle castagne
e ai funghi lasciati a terra a seccare.
Mancano solo i colori
a dirti che è arrivato l'autunno
anche se tu non ti rassegni
e giri ancora a maniche corte
in cerca di spiagge affollate
e gelaterie aperte.
È tornato il sole
e i pensieri ti sembrano
meno pesanti
e le decisioni meno urgenti
di ieri.
È tornato il sole,
gli amici cantano
e tu senti
che non sei più lì.

miércoles, 21 de octubre de 2009

Perdersi


Ti perdi per strada
tra la gente distratta
e i palazzi tutti uguali.
Per le strade a scacchiera
con i marciapiedi nuovi
dove continuerai
a camminare solo.
Ti perdi
e non sai a chi chiedere
mentre alzi lo sguardo
cercando riferimenti.
Il cielo si scurisce
e non sai più dove andare.
Ti perdi in una città
che sembra non volerti più
come un amore
che si spegne piano piano.
Continui a vagare
in cerca di un posto nuovo
di gente felice
di edifici distrutti
e di strade ingarbugliate
dove prima o poi capirai
che in fondo
è solo una questione
di tempo.



sábado, 26 de septiembre de 2009


Lei scende le scale
senza fretta
mentre lui la guarda
come tutti i giorni
come davanti al caffè della mattina,
come con i film che vengono da lontano,
come con la carne lasciata alle ossa
e la musica ballata stretti.
Lui trema dentro
e lei gli tiene la mano
con la sua presa decisa.
Lui ha smesso di sentirsi solo
e già riesce a pensare per tre
quando lei gli sorride di traverso
e gli scompiglia i capelli
come a un bambino.
Lei sa perché dirà di sì
ma i motivi sono talmente tanti
da non ricordarli mai tutti.
Lei non parla, seria.
Lui le soffia sul collo
la sua gratitudine.
Entrambi sanno che l'amore
è una milonga
e chi non scende in pista
può solo guardare.

domingo, 13 de septiembre de 2009

Settembrità


Il giorno ti dice di alzarti presto
e filtrare i raggi del sole.
La pancia ti avverte che hai fame
e i piedi che puoi camminare per ore.
La notte ti fa addormentare
senza dover ritornare tardi.
La mente ha bisogno di spazi più estesi
di parole meno scontate
di risate appena accennate.
Le braccia non vogliono pareti
perché devono oscillare con il vento
mentre i capelli sono foglie
che ricominciano a crescere.
La gola scoppia di frasi non dette
e cose che non vuoi.
Sai che non le puoi ingoiare
perché presto ritorneranno su
e in autunno
dovrai masticarle di nuovo.



viernes, 28 de agosto de 2009

Agosto


Agosto non vuol finire
e cerchi di ammazzare i giorni
stando in ammollo
e sognando di più.

Lui ti chiama da lontano
e a volte fai fatica persino
a ricordarti chi è.
Gli altri ti guardano
e aspettano un segnale
prima di avvicinarsi.
Lui ti parla di nuovo
senza certezze
e con poca convinzione.

Agosto non vuole finire
e tu aspetti settembre
per farlo tornare
e aver fame di più.

jueves, 16 de julio de 2009

Ola


Las palabras se equivocan
y se van hacia el mar.
Es lógico:
son jóvenes
y se les permite errar.
En verano el agua caliente las envuelve
y las lleva de puerto en puerto.
Las chicas en bikini juegan con ellas
y se las pasan
mientras su piel se vuelve más oscura.
Las palabras se bañan con ellas
pero no vuelven a tumbarse después.
Las palabras se quedan con las olas
y siguen nadando
hasta llegar a otra orilla.
Las palabras sólo se paran unos segundos
para besar los labios de las chicas en bikini.


lunes, 6 de julio de 2009

Svestirsi


Le tue parole sono pietre
che la corrente non riesce a
portare via.
Le mie parole sono bambine
che si dondolano e fanno
girotondi infiniti.
Le tue parole sono macchie
di sugo che non si tolgono,
le mie
polvere sui vetri.

Le tue parole mi cadono addosso
ma ho già sepolto le mie
quando mi svesto
nella stanza accanto.



viernes, 26 de junio de 2009

Vino


Bevi vino e dimentichi la musica
in una busta di plastica.
Alleluia è venerdì:
gli uomini non sono più nemici
da pugnalare alle spalle
e le amiche tornano a casa ubriache
a preparare la cena.
È venerdì e fino a domenica
non hai bisogno di bere acqua.
È venerdì,
prendi il treno
e ti allontani dai giorni
e dalle ore che mancano.
È venerdì,
lui arriverà troppo tardi
e tu starai già dormendo.

jueves, 18 de junio de 2009

Resti






Tu la segui fino alla fine del corridoio
tra le buste della spesa
e le scarpe che non ti stanno più.
Lei chiude piano la porta
perché non vuole ferirti.
Rimani seduto sulla soglia
pensando che da adesso in poi
ingoierai solo resti
di una cena prematura.


sábado, 13 de junio de 2009

In estate


Mamma stende i panni al sole
e si affaccia alla terrazza,
la strada è vuota e il sole batte
senza pietà sulla ghiaia.

La vicina dalla finestra
chiama il vecchio cane che abbaia 
e non la lascia dormire
mentre il figlio prende la bici
e scappa verso il mare.
Mamma chiude la persiana 
e ci dice di smettere di leggere
perché fa caldo, è ora di riposare,
il mare stanca, le giornate sono lunghe,
gli occhi si affaticano.

Mamma rimane scalza
si stende accanto a lui
e fa finta di non guardarlo
per non dirgli di chiudere il libro.

 

viernes, 5 de junio de 2009

Giugno


Ti aveva promesso che
sarebbe stato eccitante
aspettarla 
e tu sognavi di vederla volare
come le rondini a primavera
che arrivano senza preavviso.

È giugno,
e lei ancora non salta fuori 
all'improvviso
e i giorni si fanno troppo lunghi
e le notti insufficienti
e la casa si riempie di insetti
e il tè lo bevi freddo
e i gelati si sciolgono in mano.
E la valigia accumula polvere
e per strada buchi la bici 
e continui a chiamarla 
anche se lei ha cambiato numero.

È giugno,
e mentre aspetti l'estate
le promesse sono solo parole.





 

lunes, 25 de mayo de 2009

Treno


A maggio ti rendi conto
che sei salito sul treno sbagliato
e che la destinazione non era
quella che immaginavi.
Ma già che sei lì non scendi 
e arrivi al capolinea
senza guardarti intorno,
tanto sai che ci tornerai di nuovo.

A maggio viaggi indietro
negli anni
per ricordarti che sei stanco 
di muoverti in avanti.
I pensieri si disperdono
lasciando spazio ai suoni sordi
e affannati in un letto
che conosci meglio del tuo. 

È maggio il mese più crudele.

domingo, 17 de mayo de 2009

Fine


Non c'è una frase d'inizio
per le tue storie tutte uguali
che si alternano senza un ordine voluto.
C'è un indice 
a cui mancano ancora i numeri di pagina 
e pagine con troppi spazi bianchi da riempire.
Non c'è una dedica speciale
a mariti, figli o genitori vicini
mentre le parole si incagliano
nei giorni senza numeri.
Manca ancora un capitolo a questi mesi dispersi
che lottano per arrivare alla fine
e tu sei ancora un foglio scarabocchiato 
tra bocconi mal digeriti.
Non c'è più nebbia ad appannarti la vista
ma un perfido sole batte 
sui libri ingialliti 
e le tue mani sgualcite.
Arriva la fine e non sai come prenderla
perché non ti hanno mai scritto una lettera d'addio
e gli inizi ti hanno sempre preoccupato
più delle conclusioni.

Le frasi d'effetto pensale all'inizio
ma mettile da parte fino alla fine. 





sábado, 9 de mayo de 2009

Sapere


Adesso lascialo lì dove stava
e non toccarlo più.
Oppure prendilo con te
e mollalo subito a qualcun altro.
Sai bene che altrimenti
non potrai più farne a meno,
che mai più riuscirai ad essere lo stesso
senza di lui.
Abbandonalo precocemente
senza dargli un perché,
tanto lui mai lo chiederà.
Semmai ti guarderà rassegnato,
sa come sei fatto.
Chiudi un occhio 
e non cominciare a leggere fra le righe,
sai già che non funzionerà
perché conosci troppo bene
il dolore sordo della dipendenza.


viernes, 24 de abril de 2009

4


La verità è un'altra,
lo sappiamo bene.
La verità è che sei solo
e la musica non aiuta
a riempire la casa
e anche se conti fino a 4
sai che tutto rimane uguale
e nessuno ti cerca.
La verità è che sotto le coperte
riesci ancora a sentire il suo profumo
anche se lei non tornerà più
a riscaldarti la cena.
La verità è che gli sbagli si commettono 
solo dopo aver riflettuto 
e a volte si pagano troppo a lungo.
La verità sarebbe un'altra
con tutte le parole 
che non le hai mai detto
e lei sarebbe ancora lì
ad innaffiarti le ore
con petali di risate.


lunes, 20 de abril de 2009

Verità
















C'è sempre un domani 
più stuzzichevole 
di un oggi 
che arriva alla fine
con la lentezza
degli anni bisestili
e delle bugie 
che non vuoi ammettere.

Domani invitala a cena
e falle mangiare sprazzi
di luna e mezze verità 
senza darle il tempo di sedersi.

Oggi chiuditi in casa
e non dire a nessuno dove sei
per aspettare un domani 
che non ha fretta di arrivare.


sábado, 18 de abril de 2009

Se


Se sei d'accordo
dagli la mano 
e prova ad amarlo
per altri mille giorni
senza dirlo agli altri.
Gli altri non capiscono
la bellezza di un faggeto
al lato della strada
e pensano che i baci
vadano dati solo in pubblico.
Chiamate anche lei
perché sia testimone
di un matrimonio senza festa
e troppi litigi silenziosi.
Se siete d'accordo
finitela di fare domande
per sapere di più
e dimenticate
ciò che non vi riguarda.

Togli i se all'inizio della frase
e mettici un punto.


martes, 14 de abril de 2009

Prossima


Se c'è sole non mi fermo
tra le tue braccia
perché voglio farti capire che ci sono
ma che il tuo adesso
è già il mio dopo.
La tua faccia da poker
non mi ricorda che
rapidi momenti di piacere
eppure mi tremano le gambe 
e la voce scompare nello stomaco
e i miei anni si dimezzano
davanti a te.
Posso solo lasciarmi guardare
con quella tua voglia che ammette
ritardi senza promettermi
un prossimo incontro.
Ci arriverò con la mia
spensieratezza agitata
per lasciarmi dominare
senza perdere il controllo.
Alzerò gli occhi
per non vedere i tuoi uguali ai miei
e mi regalerò l'istinto e la ragione 
mentre ognuno di noi
penserà solo per sé.

martes, 7 de abril de 2009

Notte


La primavera si confonde 
sui marciapiedi bagnati
e l'aprile non porta 
notizie buone
a chi lo stava aspettando.
Rimani sveglio 
fino al prossimo sogno
e ti lasci cullare da voci tristi 
come i baci che non puoi dare.
La notte è un avversario 
che non conosce la sconfitta
e neanche l'orgoglio servirà
a farla indietreggiare.
La primavera riesce a coglierci
impreparati
e l'imbarazzo si spegne
insieme alla luce del giorno 
dietro le tue finestre senza tende
che non sanno più riflettere 
le ombre dei nostri dubbi.



martes, 31 de marzo de 2009

Vetro


Scrivi solo quando hai voglia di lui
e non puoi averlo
prima di iniziare a bere
e di confondere i suoi occhi buoni
con quelli di un altro.
Ti siedi qui quando non puoi parlargli
e in casa non c'è nessuno 
a dirti che è tutto nella tua testa.
Sei stanca di pensare
a come potrebbe essere 
se
forse
domani
di nuovo
ma
dai
mentre lui sarà già in acque lontane
ad accarezzare altre sponde.
Scrivi solo quando fuori piove
e riesci a immaginare il giorno dopo
uguale a oggi.
Lui lontano 
e tu a scrivere
sui vetri appannati
sapendo che con il sole
le tue parole 
se ne andranno via.

domingo, 29 de marzo de 2009

Attesa


La ragazze vogliono solo divertirsi
nei sabati bagnati 
senza sigarette.
Mischiano il viola con il verde
e prendono a calci il muro 
mentre si fanno toccare 
da mani che cercano conferme.
Chiudono il cuore e aprono la bocca
per sentire qualcosa di diverso.
Dici che è arrivato il mio turno
ma adesso fermati e lasciami sola
per un po'.
Preferisci farlo sul divano
e poi sentire che sei sporco 
come tutte le volte che 
non riesci a dominare l'attesa.

Le ragazze non vogliono essere madri
ma solo rimandare
la malinconia a domani.




lunes, 2 de marzo de 2009

Lunedì
















Rimango con un filo di voce, il lunedì.
Non ho più frasi per farti sorridere
e ciò che esce dalle mie dita 
è vero e duro como ogni lunedì.
Domani sarà meglio, tieni duro.
Il lunedì mi schiaffeggia 
con il pensiero di altri giorni
troppi giorni senza te
e altrettanti ad aspettare
cartoline coccole e compleanni
da sacrificare.
Non piango mai di lunedì 
ma aspetto che cali il silenzio
tutt'intorno
per riempirmi di me.

domingo, 22 de febrero de 2009

Domenica















Non ho voglia di sole, la domenica.

Mi basta accompagnarti al mare
e farti vedere che non siamo soli.
Di domenica non ho voglia di parlare.
Eppure inizio a dirti di me 
come fossimo due sconosciuti.
Il mio nome è lo stesso di ieri 
e il tuo corpo è un pilone 
che non riesco ad abbracciare.
La domenica è troppo reale 
per prenderti la mano 
e ridere del giorno prima. 
Mi siedo qui
tu un po' più in là, per favore. 

Non ho voglia di favole, la domenica.


miércoles, 18 de febrero de 2009

Rotonda

Le mie parole sono brevi e taglienti

Perché così me le hanno insegnate.

Sono precise e calcolate

Anche quando non significano niente.

Sono alta e sottile

Come una L con l’apostrofo

Che cerca di appoggiarsi su una vocale.

Sono cattiva come una V

Che spara verso l’alto

E non si ferma davanti a niente.

Le mie parole non sono rotonde

Perché non c’è totalità

In questo spazio finito

Come la nostra storia.

 

jueves, 12 de febrero de 2009

Forse


Entri ancora una volta 
per perderti nella vastità dei suoi 
sentieri reconditi.
Non hai con te una bussola e 
nessuno vicino a guidarti
in queste stradine buie 
che si susseguono come 
le sue parole svogliate.
Avevi promesso di non farlo più
ma l'euforia dura due giorni
e l'incertezza è una costante
in queste ore volubili.
L'hai attirato a te ancora una volta
senza pensare al domani
eppure sai che arriverà e allora 
dovrai fare i conti con i suoi forse.
Ti ci ritroverai davanti
e non saprai se metterlo in un angolo
con la mani in alto
o fuggire via
e cancellarlo dai tuoi ricordi.

martes, 3 de febrero de 2009

Castello


Ti ha lasciato andare 
senza fretta 
e tu non hai aspettato 
il suo richiamo. 
Hai preso i tuoi sussurri
e le tue lacrime asciutte
che non ricordi come trasformare
in risa e messaggi di fumo.
La tua magia ti è servita
per ereggere un altro muro
alto e spesso 
che ti protegge dalla sua viltà.
Hai preso le tue scarpe nere
e sbattendo i tacchi
sei tornata nel tuo castello
senza cavalieri.
La tua magia ti ha aiutato 
a sentirti di nuovo tu
tra i giullari e le fate
che ti parlano di loro.
Hai contato fino a otto
e hai capito che ci si sposta
solo per necessità
e che gli anni non passano invano.
Hai preso tutto
per non lasciargli niente 
e fargli credere che è stato 
solo un sogno ad occhi aperti.

 



jueves, 29 de enero de 2009

Nuova


Lo spazio intorno
è un mezzo per sentirti meglio.
Non ti riempi di grandi saloni
e finestre senza persiane
perché c'è ben altro
che ti stringe nel cuore.
Il freddo di quelle mura irregolari
ti attanaglia e non c'è calore possibile 
per le tue ossa indolenzite.
La tua vita è tutta chiusa in tre metri
di inutilità e inscatolata insieme 
ai dubbi e ai non so.
Lo spazio ti cambia l'umore:
tornano i sorrisi gratuiti 
e scompaiono le domande 
perché non c'è spiegazione per ogni cosa
ma solo polvere e vampate di fumo
a cullarti nelle notti di luna nuova.

domingo, 25 de enero de 2009

Chiave


Ho paura di non aver più parole
da offrirti sulla strada di casa
quando il sonno e la tristezza pesanti 
mi tengono per mano
e non mi lasciano accelerare il passo.
A quest'ora non ho più parole da servirti 
su un bel piatto adornato 
e la mia bocca sembra cucita 
con un filo invisibile
che neanche i tuoi baci riescono a spezzare.
Ti nego il mio sguardo e il mio corpo nudo
e anche le risate piene di festa
perché il rifiuto è più forte del bisogno di dare.
Ho paura di regalarti parole non mie
e che tu scopra che sono diversa 
da come ti ho fatto credere.
Le mie parole sono sacre 
e le nascondo per bene in fondo allo stomaco
tra il caos di ciò che ho ingerito 
mentre tu non c'eri.
Sono devote e traditrici le mie parole
e non voglio più lasciarle su fogli sbadati
perché tu non te ne accorga.
Le parole che non posso donarti
le tengo celate dentro di me,
in quello spazio recondito di cui neanche io
possiedo la chiave.


sábado, 24 de enero de 2009

Rambla


Le ragazze guardano
provocanti
per attirarti a loro e tu
ti senti un ulisse sorpassato
davanti alle loro mani abili.
Giocano con un chewing gum
che fa un po' da antistress e
un po' da sottofondo musicale.
Le ragazze aspettano clienti
che riempiano le loro tasche
e annientino i loro pensieri.
I vecchi vogliono solo guardarle:
non hanno soldi e 
preferiscono mangiare pane e
pomodori sognando bistecche.
Le ragazze ti chiedono il tuo nome e
ti dicono che hai gli occhi
color del mare
con l'unico sorriso dolce che
gli hanno permesso.
Le ragazze aspettano un uomo che
le accarezzi anche di giorno
e le riporti nella loro terra stanca
con una valigia piena di 
pantaloni e desideri da soddisfare. 


jueves, 22 de enero de 2009

Calibro


Ogni volta che chiudi gli occhi
lei pensa che non vuoi guardarla
e mette il muso.
Quando li riapri  
te la trovi sopra 
con la faccia girata per non farti
vedere che se l'è presa.
La stringi a te con la forza 
che non sai calibrare
come se ti avessero dato una pistola
senza porto d'armi.
Lei ricambia la stretta 
e sorride con lo sguardo.
Non vi dite niente per paura
che si capisca tutt'altro,
le domande rimangono nella testa
come le viole che lasci senz'acqua
e che prima o poi dovrai innaffiare.
Ma le risposte te le dai da solo 
quando lei ti accarezza le braccia
e respira più forte.

lunes, 19 de enero de 2009

Cornice


Ti hanno strappato
la metà del sorriso 
e senza permesso 
l'hanno appesa a un muro.
La tua firma scomposta
è rimasta su un foglio spiegazzato
a far da cornice a bocconi
di lettere d'addio
che non hai mai consegnato.

Hai due ruote 
che ti portano lontano
e due genitori che ti tengono 
sotto braccio
per non farti mai cadere.
Ma a te piace 
sentire i colpi 
sul sedere e
il dolore sulla pelle
evapora come i pensieri grigi 
prima di sognare.

Ti rialzi da solo e 
pensi che la notte ha fascino
perché si inciampa più spesso
e nessuno ci fa caso.
Hai superato le vertigini 
dei primi passi 
ma hai ancora ben in mente 
gli sfregi 
tolti di dosso.

Ti hanno strappato 
le corde più dure
e ora hai troppe dita
da muovere all'aria.
La tua vita suona
come una marcia nuziale
per compleanno  
e perde valore come 
andare alle prove generali 
sapendo che non c'è una prima.

viernes, 9 de enero de 2009

Stufa


I tagli sulle braccia
sono buchi neri
che nessuno sa curarti.
Le sue parole ti hanno lasciato
solchi da riempire
in terre ricoperte di neve.
Pensi a te
ora che non c'è nessuno
a tirarti su le coperte
mentre dormi scomposto.
Accendi la stufa per sentire il calore 
che si è portato via
ma le tue ossa sono canne di bambù 
attraversate dal vento.
Sbuffi e mastichi cioccolata
piangi e ti sbarazzi dei suoi libri
troppo pesanti.
Aspetti qualche giorno 
prima di uscire a fare la spesa:
vuoi farti passare le occhiaie
e camminare senza cadere.
Ti guarderanno senza pietà
e vorranno sentire il tuo profumo
ma tu girerai la faccia 
e continuerai dritto fino a casa
dove nessuno ti attende
e tutto è ancora da finire.

miércoles, 7 de enero de 2009

Orso


L'anno nuovo arriva
con dodici rintocchi
e bocche piene di vongole 
troppo piccole per 
capirne il sapore.

La polvere ci ricopre la pelle
e gli altri già non distinguono
i nostri lineamenti.
Ci infiliamo dentro case
con poca luce 
ma non sentiamo il bisogno
di scrutarci nella penombra.

Buttiamo via musica vecchia
e calzini bucati 
per far spazio ai pensieri caldi
che bucano il gelo delle pareti.

Non capisco ciò che vuoi dirmi
perché parli una lingua 
gutturale che 
non ho mai imparato e che 
non sai spiegarmi.
Non c'è spazio per i miei sogni
in questa terra arida:
di notte non vedo mai le stelle
ma solo orsi e bandiere bicolori
appoggiati in un angolo
ad aspettare le tue promesse.