sábado, 20 de septiembre de 2008

Santa

Le sante piangono
dal cielo
lacrime a suon di rock.

Quando usciamo
per strada ci indicano
la strada da percorrere
con scarpe bucate
e capelli macchiati di bianco.
Saliamo le scale
senza guardare in alto
e ci affacciamo alla finestra
sulla discarica umana.
Faccio una foto sbattendo le ciglia
e la tengo come un portachiavi
per ricordo.
Pistiamo lattine rosso lacca
e ci guardiamo
dentro gli occhi degli altri.
Loro ci danno sigarette
arricchite di speranza
che bruceranno
tra l'indice e il medio.
I baci hanno il sapore
agrodolce delle parole
e sono volubili come i pensieri
che separiamo come bucce di mela
tra i fili del telefono.

Le sante si fanno i rispetti
come scolarette durante
la ricreazione
e vogliono essere applaudite
dalla folla
come dive del cinema.

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